domenica 22 maggio 2011

Alimentazione: carote non abbronzano, ma allungano la vita


Portare carote in tavola potrebbe essere un'ottima abitudine per tenere lontano malattie croniche e ridurre il rischio di mortalità. A rivelarlo uno studio condotto dai ricercatori del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (USA) che avrebbe messo in luce le proprietà benefiche e antiossidanti dell'alfa carotene, componente presente in carote ma anche in altri tipi di frutta e ortaggi come piselli, fagiolini, zucca e broccoli.

Questo carotenoide, finora poco considerato a dispetto del più famoso beta carotene, sarebbe quindi in grado di contrastare i radicali liberi coinvolti nell'insorgenza di alcune malattie ed inibire la crescita di diverse cellule tumorali.

E a proposito del beta carotene e dei suoi presunti effetti abbronzanti sembrerebbe che, pur essendo il beta carotene spesso considerato tra gli abbronzanti, non sarebbe in realtà in grado di proteggere dai raggi solari. Per quale motivo? Poiché, come sostenuto da Marcello Monti, responsabile di Dermatologia dell’Istituto clinico Humanitas di Milano, il beta carotene "si deposita nel derma e non nell’epidermide, che è la parte più esterna della pelle, la più colpita dai raggi UV. Anche se ingeriamo grandi quantità di betacarotene e diventiamo un po’ arancioni, quindi, subiamo ugualmente i danni solari. È dunque sbagliato considerare il beta carotene come un abbronzante, ruolo invece ricoperto dalla melanina".

Sabrina Ferri

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