martedì 12 aprile 2011

Ministero dell'Ambiete: "Menù a Km zero per avere cibi più sani ed inquinare meno"

Più prodotti bio alle mense scolastiche e a quelle della pubblica amministrazione. Così è stato deciso dal Ministero dell’Ambiente che ha varato il nuovo “Piano d'azione per la sostenibilità ambientale sui consumi della PA” che dovrà essere tradotto in una direttiva ministeriale la prossima settimana.

L’iniziativa è volta a promuovere un menù più vegetariano consigliato dalla LAV (Lega antivivisezione). L’obiettivo è quello di prestare maggiore attenzione al benessere animale e all’impatto ambientale prodotto dagli allevamenti intensivi. In tal modo verrà ridotto il consumo di carne, considerato l’impatto che gli allevamenti producono.

Le aziende erogatrici del servizio avranno il compito di creare maggiore consapevolezza nel consumo di un cibo più sano. I bambini insomma mangeranno più uova che proverranno solo da allevamenti all’aperto perché, come già stabilito dalla direttiva europea 74/1999, gli animali in gabbia soffrono, dunque tale tipo di allevamento deve essere bandito.

Le ditte che rispetteranno questa direttiva si aggiudicheranno maggior punteggio nelle gare d’appalto per l’assegnazione di servizi di ristorazione e nella distribuzione di prodotti alimentari. Attraverso questo piano insomma non solo il cibo delle mense sarà più sano perché proveniente da agricoltura biologica, ma, guardando i dati forniti dall’associazione animalista, verranno risparmiati 3.320 tonnellate di CO2 al giorno. Quindi perché dare ai nostri figli prodotti provenienti chissà da dove? Forse preferire la filiera corta non è poi così male, anzi, considerati i risultati, si avrebbe una migliore qualità dei prodotti alimentari e si registrerebbe un tasso di inquinamento ambientale minore.

di Rossana Palazzo


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