venerdì 22 aprile 2011

Vene varicose? Una patologia dolorosa



Il fenomeno delle vene varicose, in Italia, rappresenta una patologia molto diffusa. Si pensi che circa il 25% percento della popolazione, si tratta in prevalenza di donna, ne soffre.

«Le vene varicose sono vene superficiali dilatate in cui il sangue non scorre. Questo sfiancamento della parete venosa prende origine dalla cosiddetta insufficienza venosa, di cui le varici non sono altro che una delle manifestazioni più evidenti» spiega Roberto Chiesa, direttore della Cattedra di chirurgia vascolare dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Purtroppo i danni che possono comportare sono piuttosto gravi: flebiti e trombosi.

Fattori ereditari, ma anche fumo, cattiva alimentazione, sovrappeso e gravidanza possono contribuire al sorgere di un’insufficenza venosa. I sintomi più comunini sono: ingrossamento visibile delle vene, dolori e crampi alle gambe, caviglie e piedi gonfi.

Quando si è in presenza di insufficenza venosa allora è possibile migliorare la circolazione delle gambe per prevenire complicanze. Quando si parla di disagi lievi ci possono essere dei piccoli accorgimenti: perdere peso, fare attività fisica, limitare l’uso di sigarette e alcool. Efficace è anche la terapia elasto-compressiva con delle calze elastiche a compressione graduata. Ma anche il ricorso a farmaci flebotonici è spesso utile per contrastare dolori alle gambe, crampi nella notte, tensione e pesantezza.

Quando i danni, invece, sono estesi il ricorso alla chirurgia, forse, è l’unica possibile soluzione.Spiega il dottor Roberto Chiesa che «In presenza di varici, quando il dolore non è tollerabile, o per ragioni estetiche, si può optare per l'asportazione o la chiusura del vaso varicoso. L'asportazione completa del vaso si esegue solo per la grande ed, eventualmente, per la piccola safena varicose e prevede l'intervento di safenectomia (o stripping), che oggi è il più usato. Un approccio alternativo alla rimozione del vaso varicoso, o di una sua parte, consiste nella sua esclusione dal circolo sanguigno con tecniche endovascolari (laser e radiofrequenza). La terapia sclerosante è utile sia per eliminare piccole varici, sia per far scomparire i capillari superficiali (teleangectasie)».

di Rossana Palazzo

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